
Chirurgia della Cataratta
La chirurgia della cataratta, conosciuta anche come chirurgia della sostituzione del cristallino, si occupa della rimozione del cristallino naturale dell’occhio a seguito di un’opacizzazione (la cataratta) e della sua sostituzione con una lente intraoculare.
A chi si rivolge
La chirurgia della cataratta di MediClinic si rivolge a tutti i pazienti che, a seguito dell’opacizzazione del cristallino, avvertono un annebbiamento visivo: i colori appaiono sbiaditi e la luce, soprattutto di sera e di notte, può creare disturbi legati all’abbagliamento.
L’indicazione principale alla chirurgia della cataratta è la riduzione della funzione visiva con conseguente diminuzione della qualità di vita del paziente. A tutt’oggi l’unica cura possibile resta l’intervento chirurgico, in quanto l’opacità del cristallino risulta irreversibile e il calo visivo non correggibile con occhiale.
La chirurgia della cataratta è di gran lunga l’intervento oculistico più eseguito: basti pensare che ogni anno in Italia ne vengono effettuati più di 500mila. Nonostante le moderne tecniche di esecuzione dell’intervento abbiano reso l’esperienza chirurgica e il decorso postoperatorio brevi e ben tollerati dal paziente, quella della cataratta resta comunque una chirurgia di estrema delicatezza e basata sulla cura dei dettagli.
L’utilizzo della tecnica di facoemulsificazione a ultrasuoni con impianto di cristallino artificiale ha rivoluzionato la chirurgia della cataratta portandola all’intervento di microchirurgia a elevata tecnologia che è tuttora.
Come si svolge l’intervento
L’intervento di sostituzione del cristallino viene preceduto da una valutazione oculistica preoperatoria, volta a pianificare l’intervento selezionando la lente intraoculare da impiantare durante la chirurgia e a identificare tutti i fattori anatomici e sistemici peculiari di ciascun paziente per ottimizzarne la gestione.
La valutazione preoperatoria comprende:
- anamnesi generale (patologia di rilievo, farmaci in uso, allergie);
- anamnesi specialistica oculistica (pregressi interventi, comorbidità);
- biometria ottica per il calcolo della lente intraoculare;
- firma del consenso informato;
- consegna di prescrizioni preoperatorie.
Si possono valutare soluzioni correttive adatte a ciascun paziente, con impatto positivo sulla qualità di vita degli operati di cataratta.
Le principali tipologie di lenti intraoculari sono tre:
- lenti monofocali: di gran lunga le più utilizzate; in genere permettono l’indipendenza dall’occhiale a una distanza prefissata (per esempio da lontano), mentre il paziente necessiterà di occhiale in altre situazioni visive (per esempio visione intermedia e da vicino);
- lenti toriche: permettono di correggere l’astigmatismo, un difetto visivo che influenza negativamente sia la visione per lontano, che quella per vicino;
- lenti multifocali e lenti a profondità di fuoco aumentata: consentono in una buona percentuale di casi l’indipendenza totale dall’occhiale, sia nella visione da lontano che in quella da vicino.
Successivamente, si passa all’intervento chirurgico, durante il quale il contenuto del cristallino opacizzato viene sostituito con un cristallino artificiale trasparente.
Nonostante si tratti di un intervento delicato, l’esperienza chirurgica può essere resa ben tollerabile per il paziente. La chirurgia viene effettuata quasi sempre in anestesia topica, cioè mediante gocce di collirio anestetico, sufficienti a garantire l’assenza di dolore. La durata dell’intervento è generalmente inferiore ai 15 minuti e la percentuale di successo è eccellente. Una chirurgia di tale precisione viene effettuata mediante l’utilizzo di nuovi macchinari ad alte prestazioni (microscopio operatorio, IOL calculator di ultima generazione e un biometro di marca Zeiss, azienda leader nel campo oftalmologico).
Il chirurgo accede al cristallino mediante due piccole incisioni utilizzando strumenti chirurgici di estrema raffinatezza e l’energia degli ultrasuoni; quest’ultima, nello specifico, scioglie e rimuove il contenuto opaco del cristallino lasciandone in sede solo l’involucro, chiamato sacco capsulare.
Per sostituire quanto rimosso, all’interno di questo sacco capsulare viene posizionato un cristallino sintetico di materiale acrilico perfettamente trasparente. Al termine dell’intervento, il chirurgo pone una protezione trasparente o una benda adesiva sull’occhio. Dopo un breve periodo di attesa, il paziente è pronto per tornare a casa.
Valutazione oculistica post operatoria
La terapia post-operatoria dura all’incirca un mese e comprende la somministrazione di colliri antibiotici, cortisonici e antinfiammatori. La stragrande maggioranza dei pazienti acquisisce un miglioramento visivo, a meno che non siano presenti altre patologie oculari che limitino le possibilità di recupero.
I controlli vengono effettuati generalmente il giorno successivo all’intervento. L’eventuale prescrizione dell’occhiale viene effettuata circa un mese dopo l’intervento, a guarigione ultimata e quando il risultato refrattivo si è stabilizzato.
Perché sceglierci
Grazie all’elevata professionalità degli specialisti che mettiamo a disposizione del paziente, siamo in grado di offrire le migliori tecniche di intervento mini-invasive per la chirurgia della cataratta.
Le sale operatorie sono dotate di tutti i presidi medici e tecnologici di ultima generazione che consentono al chirurgo di operare nella massima sicurezza.
La personalizzazione dell’intervento mediante la scelta della lente più adatta alle esigenze del paziente rende ottimali i risultati funzionali dopo l’intervento.
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