Pressione alta dell’occhio

La pressione intraoculare, il cui valore è espresso in millimetri di mercurio (mmHg), è determinata dall’equilibrio tra produzione e drenaggio dei liquidi presenti all’interno dell’occhio. La sua misurazione avviene tramite tonometria e, per far sì che l’occhio e le sue strutture funzionino correttamente, il valore deve essere compreso tra 10 e 21 mmHg.

Mantenere la pressione oculare in questo range è indispensabile per preservare e conservare le condizioni anatomiche ottimali di rifrazione e, quindi, per garantire una visione corretta.
Sulla pressione intraoculare possono incidere diversi fattori, come la frequenza cardiaca, la deviazione diurna, l’attività fisica, l’assunzione di alcol e caffeina o l’uso di alcuni farmaci topici e/o sistemici. Se il valore della pressione dell’occhio si altera notevolmente, potrebbe dar vita a conseguenze spiacevoli sulla vista, in alcuni casi – tra l’altro – senza che il paziente se ne accorga.

É il caso del glaucoma, una malattia dell’occhio generalmente asintomatica che si manifesta solo quando è a uno stadio piuttosto avanzato. Se non diagnosticato e trattato tempestivamente, il glaucoma continua a progredire e può provocare danni irreversibili al nervo ottico, conducendo alla perdita totale della vista.
In presenza di glaucoma, la pressione intraoculare è generalmente superiore ai 21 mmHg; tuttavia, alcuni pazienti possono accusare disturbi e subire conseguenze negative anche in presenza di una pressione intraoculare più bassa.

Cos’è l’ipertensione oculare?

L’ipertensione oculare consiste in una qualsiasi condizione caratterizzata da una pressione dell’occhio superiore al normale. Questa definizione si è evoluta e modificata nel corso del tempo, ma presenta sempre le stesse peculiarità:

  • un occhio può definirsi iperteso se la sua pressione è costantemente pari o superiore a 21 mmHg;
  • il nervo ottico appare nella norma;
  • al campo visivo non risulta alcun segno di glaucoma;
  • non è presente alcun segno di altre malattie oculari.

Coloro che soffrono di ipertensione oculare dovrebbero essere costantemente monitorati per la probabile insorgenza di glaucoma. In MediClinic è possibile affidarsi nelle mani di Oculisti esperti che, tramite gli opportuni esami diagnostici, possono individuare eventuali segnali di glaucoma e supportare il paziente con il trattamento terapeutico più indicato.

Quali sono le cause di pressione oculare alta?

La pressione oculare può subire alterazioni in contesti diversi e per cause differenti. Tra i principali fattori di rischio rientrano:

  • produzione eccessiva o carente di fluidi;
  • drenaggio scarso o eccessivo;
  • assunzione a lungo termine di alcuni farmaci, come i corticosteroidi;
  • traumi e/o infortuni agli occhi;
  • altre malattie oculari, come la sindrome da pseudoesfoliazione e la sindrome da dispersione di pigmento;
  • chirurgia oculare correttiva, come la cheratectomia fotorefrattiva.

Come si ottiene la diagnosi di pressione intraoculare alta?

Per diagnosticare l’ipertensione oculare si utilizza la tecnica indicata per determinare il tono oculare (cioè la pressione interna dell’occhio), chiamata tonometria. L’oculista può avvalersi di più tipologie di tonometria:

  • tonometria ad applanazione: misura la forza meccanica che serve per appiattire momentaneamente una piccola parte della superficie corneale. In questo caso, l’oculista utilizza una lampada a fessura e si avvale della fluoresceina. L’esame viene eseguito in anestesia locale e le misure vengono rilevate in entrambi gli occhi in almeno 2-3 momenti diversi;
  • tonometria senza contatto (o tonometria a getto d’aria): permette di misurare la pressione intraoculare tramite un getto d’aria indirizzato verso la superficie corneale, in grado di determinare una rapida applanazione corneale. Si tratta di un metodo sicuro, dato che nessuno strumento entra a contatto diretto con l’occhio e non è necessaria alcuna forma di anestesia.

Se la tonometria rileva una pressione intraoculare anomala, allora l’oculista può richiedere ulteriori accertamenti per ottenere una diagnosi più precisa; in particolare, si rivelano utili esami come:

  • oftalmoscopia, con la quale si esaminano le strutture collocate nella parte posteriore dell’occhio (quindi sul fondo oculare). Si utilizza l’oftalmoscopio, che emette un fascio di luce sulla retina e, attraverso la pupilla, fornisce tutte le informazioni necessarie;
  • gonioscopia, una tecnica che permette di esaminare lo spazio compreso tra la cornea e l’iride, dove si trovano i canali di deflusso dell’umore acqueo. I risultati consentono all’oculista di valutare se l’angolo di drenaggio sia aperto, chiuso o ridotto;
  • esame del campo visivo, con il quale si controlla la visione periferica (o laterale) e si escludono eventuali difetti del campo visivo;
  • pachimetria, che consente di misurare lo spessore corneale che, a sua volta, facilmente influenzare la precisione dei valori di pressione oculare evidenziato dalla tonometria. In questo caso, l’oculista poggia un apposito strumento, chiamato pachimetro, delicatamente sulla cornea per misurarne lo spessore.

Questi esami appena elencati devono essere eseguiti solo da medici specialisti, come i professionisti presenti in MediClinic; ottenere risultati attendibili e precisi è, infatti, l’unico modo per andare a fondo e rilevare la presenza di ipertensione oculare (ed, eventualmente, di glaucoma) in modo rapido e tempestivo.

Come si cura l’ipertensione oculare?

In base ai risultati ottenuti dalla tonometria e da eventuali altri esami, alle caratteristiche del paziente e all’entità della condizione in corso, è possibile intervenire sull’ipertensione oculare in modo diverso.
In un primo momento, per esempio, l’oculista potrebbe decidere di non iniziare immediatamente una terapia e di continuare, invece, a monitorare la pressione oculare nel tempo tramite test regolarmente programmati. Alcune variazioni della pressione potrebbero, infatti, non necessariamente influenzare la visione, pertanto potrebbero non richiedere alcun intervento terapeutico.
Il discorso cambia se, al contrario, il paziente è a rischio glaucoma: in questo caso, l’oculista potrebbe prescrivere fin da subito alcuni farmaci per ridurre l’ipertensione oculare, in particolare colliri da instillare direttamente nell’occhio interessato.
I colliri possono rivelarsi davvero efficaci, ma il paziente deve seguire alla lettera la terapia prescritta dal medico per ottenere validi risultati. Se, nonostante l’impegno e la costanza, i farmaci non dovessero funzionare, è possibile ricorrere a:

  • terapie parachirurgiche, eseguite tramite l’uso di un laser, in modo da controllare in modo più mirato ed efficace la patologia;
  • trattamenti chirurgici, inevitabili quando sia i farmaci, sia gli interventi parachirurgici non diano i risultati sperati.

Dato che sia l’ipertensione oculare, sia il glaucoma non comportano – nella maggior parte dei casi – alcun sintomo, l’unico modo per diagnosticarli per tempo consiste nella prevenzione; quest’ultima prevedescreening oculistici periodici, soprattutto per gli over 60, per coloro che hanno familiarità con ipertensione oculare e glaucoma e per chi abbia avuto già a che fare con malattie oculari.

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