Glaucoma

Il glaucoma è l’aumento della pressione intraoculare oltre i limiti normali.

All’interno dell’occhio è presente un liquido chiamato umor acqueo, l’equilibrio tra produzione e drenaggio è fondamentale per mantenere una corretta pressione intraoculare. La prima avviene nei corpi ciliari mentre il secondo a livello del trabecolato; quest’ultimo è posizionato nell’angolo irido corneale, che è la zona di congiunzione interna tra la base dell’iride e la periferia della cornea.

La pressione intraoculare si distribuisce sulla retina, in particolare sulle fibre nervose di cui è composta. Queste poi confluiscono nella parte posteriore dell’occhio e formano il nervo ottico.

Retina e nervo ottico hanno un ruolo essenziale nella vista, perché quando la luce entra nell’occhio genera un impulso elettrico nelle fibre nervose della retina che, tramite il nervo ottico, viene trasmesso al cervello dove avviene la formazione dell’immagine.

Quali sono i sintomi del glaucoma?

La conseguenza dell’aumento della pressione intraoculare è un danno da compressione sulle fibre nervose della retina e del nervo ottico. L’aumento della pressione può essere rapido oppure lento nel tempo: nel primo caso, la malattia si manifesta in modo eclatante con:

  • forte dolore dell’occhio interessato;
  • nausea;
  • cefalea;
  • vomito;
  • appannamento visivo;
  • occhio arrossato.

Nel secondo caso (la forma più diffusa), invece, la malattia è spesso asintomatica e, se sono presenti sintomi, sono talmente lievi da essere spesso trascurati. Il paziente, quindi, si accorge che qualcosa non va solo quando la malattia è in uno stadio avanzato. In particolare, se il nervo ottico è danneggiato avviene una riduzione delle sue capacità funzionali di trasmissione dell’impulso elettrico al cervello, con conseguente riduzione irreversibile della capacità visiva che, in molti casi, può arrivare alla perdita totale delle vista.

Quali sono le conseguenze del glaucoma sulla vista?

Bisogna distinguere la capacità visiva in qualitativa e quantitativa: nel primo caso, la misurazione avviene durante la visita oculistica e consiste nel valutare la capacità o meno di leggere fino ai 10/10; nel secondo caso, invece, la misurazione viene eseguita con l’esame del campo visivo e consiste nel valutare la quantità del mondo esterno che l’occhio è in grado di percepire (ampiezza visiva) e, in genere, viene richiesto dopo la visita oculistica.

Quali sono i risultati? Se si perde la capacità di vedere i 10/10 la percezione del disagio è immediata; se, invece, avviene la sola riduzione dell’ampiezza visiva la percezione è molto sfumata ed è possibile accorgersene solo quando questa è molto avanzata (es. alla guida ci si accorge all’ultimo momento di un pedone che attraversa la strada).

Nel glaucoma la riduzione della vista si manifesta prima nella visione quantitativa (periferica) e poi in quella qualitativa (centrale).

Quali sono le conseguenze pratiche del glaucoma?

Le conseguenze che un paziente affetto da glaucoma può accusare sono diverse, anche e soprattutto a livello pratico, quindi nel corso della vita quotidiana. In particolare, possono comportare:

  • perdita della patente;
  • perdita del porto d’armi;
  • importanti limitazioni nell’eseguire le normali attività quotidiane;
  • importanti ripercussioni negative sulla capacità lavorativa.

Quante tipologie di glaucoma esistono?

Esistono diverse tipologie di glaucoma, ciascuna con caratteristiche, sintomi e conseguenze molto differenti tra loro. In primo luogo, il glaucoma può essere distinto in:

  • glaucoma primario: quando, per cause anatomiche o funzionali, si altera il rapporto tra produzione e drenaggio intraoculare;
  • glaucoma secondario: scaturisce da fattori secondari.

Inoltre, si possono distinguere due grandi macro categorie di glaucoma:

Glaucoma alla nascita/infantile:

  • congenito;
  • malformativo;
  • neoplastico;
  • neovascolare;
  • infiammatorio;
  • post traumatico;
  • post chirurgico;
  • maligno.

Glaucoma dell’adulto:

  • ad angolo aperto pigmentato;
  • ad angolo aperto non pigmentato;
  • ad angolo chiuso;
  • difetti refrattivi (miopia, Ipermetropia);
  • malformativo;
  • neoplastico;
  • infiammatorio;
  • post traumatico;
  • post chirurgico;
  • farmaci;
  • neovascolare;pseudo esfoliativo;
  • facolitico;
  • a bassa pressione (ancora oggetto di discussione e condivisione);
  • maligno.

Quali sono i principali fattori di rischio del glaucoma?

Oltre all’aumento della pressione intraoculare, individuata (almeno a oggi) come unica causa nota del glaucoma, è possibile rilevare ulteriori fattori di rischio:

  • familiarità;
  • razza;
  • età;
  • malattie metaboliche;
  • pressione sistemica bassa;
  • spessore della cornea ridotto rispetto alla media.

Come si ottiene la diagnosi di glaucoma?

Nella maggior parte dei casi, dato che il glaucoma è quasi sempre una patologia asintomatica, la diagnosi si ottiene in occasione di una visita oculistica di routine. Se l’oculista nota alcuni campanelli di allarme può decidere, quindi, di eseguire ulteriori esami di approfondimento:

  • lente di Goldmann a tre specchi: è utilizzata durante la visita oculistica per vedere l’anatomia dell’angolo irido corneale e l’aspetto del trabecolato;
  • oftalmoscopia: consente di vedere la retina e il nervo ottico (la parte visibile del nervo ottico è chiamata testa o papilla);
  • Pentacam: consente di valutare in gradi l’apertura dell’angolo irido corneale;
  • tonometria: è una tecnica diagnostica utilizzata per verificare la pressione interna dell’occhio; è sempre correlata alla pachimetria;
  • tomografia a coerenza ottica (OCT): è un esame che restituisce immagini ad alta risoluzione di scansioni a strati (tomografiche) della parte centrale della retina (macula), della cornea. Per il glaucoma è importante perché con i moduli SLT e ONH è possibile misurare lo spessore  delle fibre ganglionari retiniche e della testa del nervo ottico;
  • pachimetria corneale: è un esame che consente di misurare lo spessore della cornea; è sempre correlata alla tonometria;
  • studio del campo visivo: è un esame fondamentale per la diagnosi e il controllo della terapia del glaucoma in quanto permette di valutare la capacità visiva quantitativa e le sue eventuali riduzioni nella percezione periferica dell’immagine;
  • ultrabiomicroscopia (UBM): è un’ecografia che si esegue con sonde ad alta frequenza. Serve per visualizzare i rapporti anatomici tra iride, angolo irido corneale, cristallino e corpi ciliari;
  • programma FORUM: consente l’archiviazione, la condivisione e la sovrapposizione delle immagini acquisite tramite OCT e campo visivo. Pertanto, è in grado di fornire nell’immediato maggiori informazioni rispetto al singolo esame e di valutare le eventuali modifiche nel tempo.

Quali sono le terapie per il glaucoma?

Lo scopo di tutte le terapie per la cura del glaucoma è quello di abbassare il valore della pressione intraoculare fino a portarlo nei limiti della normalità per l’occhio in oggetto. Per raggiungere lo scopo, possono essere usate terapie mediche, parachirurgiche e/o chirurgiche.

Terapie mediche:

  • utilizzo di colliri contenenti farmaci in grado di abbassare la pressione intraoculare o riducendo la produzione o aumentando il deflusso dell’umor acqueo;
  • compresse contenenti farmaci in grado di abbassare la pressione intraoculare riducendo la produzione di umor acqueo.

Parachirurgica laser (ambulatoriale):

  • iridotomia yag laser: è utilizzata nel glaucoma ad angolo chiuso e crea un piccolo foro nella periferia dell’iride; lo scopo è di migliorare l’idrodinamica interna dell’occhio;
  • trabeculoplastica (ALT): è utilizzata nel trattamento del glaucoma ad angolo aperto per migliorare il deflusso;
  • trabeculoplastica selettiva (SLT): è utilizzata nel trattamento del glaucoma ad angolo aperto per migliorare il deflusso.

Parachirurgica laser (sala operatoria):

  • laser micropulsato: riduce la produzione di umor acqueo.

Terapie chirurgiche (sala operatoria):

  • chirurgia non filtrante: aumenta la capacità di deflusso del trabecolato;
  • chirurgia filtrante: non influenza la capacità di produzione o di deflusso ma crea un passaggio tra l’interno dell’occhio e lo spazio sottocongiuntivale;
  • iniezione intravitreale di farmaci anti VEGF.

Si può prevenire il glaucoma?

Il glaucoma è una patologia infida ed insidiosa perché nella maggior parte dei casi è del tutto asintomatica e si può evidenziare solo quando si trova in uno stadio tanto avanzato quanto irreversibile. Alcune forme di glaucoma si possono prevenire, altre no. Una diagnosi precoce è fondamentale per limitare o evitare i danni visivi dovuti al glaucoma.

Pertanto la parola d’ordine nella diagnosi del glaucoma è la prevenzione.

MediClinic si propone come centro altamente specializzato per la diagnosi, lo studio e la terapia del glaucoma. La presenza di personale medico competente e di  strumentazioni all’avanguardia consente di ottenere una diagnosi precoce e accurata del glaucoma.

Tutta la diagnostica precedentemente elencata (esclusa UBM) è disponibile in MediClinic e, una volta ottenuta la diagnosi, è fondamentale eseguire la terapia corretta.

Tutte le terapie precedentemente elencate sono eseguite in MediClinic (esclusa iniezione intravitreale di anti VEGF). Inoltre, la strumentazione presente in MediClinic consente di monitorare il glaucoma nel tempo consentendo di intervenire tempestivamente se necessario.

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