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Dieta chetogenica: quando è consigliata?

DIETE CHETOGENICHE: RUOLO NEL TRATTAMENTO DI SOVRAPPESO E OBESITÀ

Intervista alla Dott.ssa Lucia Pomaro, specialista in Scienze della Nutrizione

Le diete chetogeniche sono note fin dai primi anni del secolo scorso per la cura dell’epilessia infantile farmaco-resistente e da decenni per ottenere rapide riduzioni di peso.

Le diete chetogeniche, fortemente ipocaloriche e normoproteiche, consentono un’importante riduzione di peso e massa grassa a fronte di un risparmio del tessuto muscolare nel pazienti affetti da sovrappeso e obesità. Il rapido risultato ottenuto riducendo la sensazione di fame migliora la spinta motivazionale del trattamento. La loro prescrizione, anche tramite pasti sostitutivi, garantisce ottimi risultati. 

Nel trattamento dell’obesità è il piano alimentare basato sulle diete ad apporto calorico molto basso (very low caloric diet – VLCD) che, quando concepite riducendo prevalentemente i carboidrati rispetto a proteine e lipidi, inducono chetosi, ovvero produzione di corpi chetonici ( VLCKD) e sono efficaci nella riduzione sia del peso in eccesso che della resistenza insulinica.

L’utilizzo di corpi chetonici (acetoacetato, betaidrossibutirato e acetone) a scopo energetico è quotidianamente presente in condizioni fisiologiche, quali la chetosi mattutina e la chetosi dopo sforzi o la fisiologica chetosi dopo un pasto ricco in proteine. Vengono utilizzati a livello del muscolo cardiaco e del sistema nervoso centrale, dove forniscono energia e contribuiscono alla comparsa di senso di sazietà; la loro eliminazione avviene a livello polmonare (alito acetosico) e renale (tamponati dai cationi Na, K, Ca e Mg).

A livello pancreatico contribuiscono al miglioramento metabolico in pazienti con insulino-resistenza.

Benefici

Tra i vantaggi di un approccio basato sull’induzione della chetogenesi sono stati descritti:

  • Il fattore motivazionale legato alla rapida attivazione del calo di peso
  • La riduzione della fame legata alla moderata chetosi
  • Un miglior mantenimento del trofismo e della massa muscolare
  • Una miglior aderenza alla dieta vissuta dal paziente come terapia personalizzata

I principali ambiti di utilizzo consigliati e descritti in letteratura sono l’obesità o il sovrappeso con comorbidità (ipertensione, diabete tipo2, dislipidemia, sindrome delle apnee notturne OSAS, sindrome metabolica, osteopatie o artropatie severe, NAFLD, PCOS).

Tra le controindicazioni vanno invece ricordate l’insufficienza epatica, renale e cardiaca (infarto miocardico acuto – IMA blocco atrioventricolare – BAV, aritmie maggiori), il diabete tipo 1, la gravidanza e l’allattamento, l’età giovanile (infanzia e adolescenza sono escluse da questo tipo di trattamento), le patologie psichiatriche.

La dieta chetogenica può essere effettuata solo sotto stretto controllo dello Specialista.

Dott.ssa Lucia Pomaro

Lucia Pomaro

 

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