Giornata mondiale del Diabete. Cause, sintomi e terapie.
La natura del diabete
Chiamato in modo più appropriato diabete mellito, è la più nota malattia metabolica che può interessare l’essere umano.
La sua comparsa è dovuta all’insulina; o meglio, può dipendere da una minore disponibilità di insulina (la cui produzione non soddisfa le esigenze dell’organismo), dalla ridotta sensibilità all’ormone da parte dei tessuti bersaglio o, in conclusione, da un mix di questi elementi.
L’iperglicemia è una caratteristica clinica del diabete, la quale è risultante dalle suddette alterazioni a carico dell’insulina.
Sono presenti differenti tipologie di diabete mellito, che sono:
- Diabete di tipo 1: autoimmune (cioè il corpo attacca le cellule del pancreas che smettono di produrre insulina), colpisce quasi solo i bambini;
- Diabete di tipo 2: familiare ma non autoimmune;
- Diabete gestazionale: che colpisce le donne incinte;
- MODY: (Maturity Onset Diabetes of the Young) determinato dalla mutazione di un gene.
Il diabete nella popolazione mondiale negli ultimi 30-40 anni è aumentato: basti pensare che nel 1980 i malati erano 108 milioni e nel 2014 il numero di persone diabetiche ha raggiunto i 422 milioni.
Che cos’è il diabete?
Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata da un eccesso di zuccheri (glucosio) nel sangue, nota come iperglicemia. È una malattia metabolica conseguente a un calo di attività dell’insulina, un ormone prodotto dalle cellule beta delle isole di Langerhans del pancreas.
Le cause ?
Possono essere molteplici le cause che favoriscono l’insorgere del diabete:
- Una ridotta disponibilità di insulina → è presente una quantità minore di insulina rispetto a quanta ne servirebbe all’organismo per il suo corretto funzionamento;
- Un impedimento alla normale azione dell’insulina → nonostante l’insulina sia presente, l’organismo non riesce a farne buon uso;
- Una mix delle due situazioni appena citate → l’insulina è poca e non funziona in modo adeguato.
Una caratteristica nel diabete mellito è l’iperglicemia, ovvero una elevata concentrazione di glucosio nel sangue. A questa situazione, con il passare del tempo, tendono ad associarsi complicanze di natura vascolare, come:
- La macroangiopatia (forma di aterosclerosi particolarmente grave e precoce);
- La microangiopatia (alterazione a carico della circolazione sanguigna all’interno dei piccoli vasi arteriosi, manifesta soprattutto nella retina, nel rene e nei nervi). Mentre la microangiopatia è specifica della patologia in questione, la macroangiopatia non lo è.
Quali sono i sintomi?
I principali sintomi che si manifestano sono i seguenti:
- Alti livelli dello zucchero glucosio nel sangue;
- Necessità frequente di urinare, specie di notte;
- Sete e fame estremamente intense;
- Nonostante la fame estrema, perdita di peso, con nausea e vomito.
Alla lista dei precedenti sintomi se ne aggiungono altri di meno specifici ma che sono comunque utili alla diagnosi:
- stanchezza;
- insonnia;
- depressione;
- mal di testa;
- disfunzione erettile;
- scurimento di alcune parti della pelle (specie ascelle, incavo delle ginocchia e dei gomiti, linea aurea, pieghe del collo);
- ulcere e formicolio a mani e piedi.
Come diagnosticarlo?
Per diagnosticare il diabete è necessario effettuare un esame del sangue.
La patologia viene riscontrata in presenza di 2 valori di glicemia a digiuno (FPG) maggiori di 126 mg/dl in 2 giornate differenti, o quando il valore dell’emoglobina glicata è > 6.5% e viene riconfermato in un prelievo successivo (almeno 3 mesi dopo), o ancora quando viene individuato un valore casuale > 200 mg/dl in presenza di alcuni sintomi (poliuria, polidipsia, stato confusionale, alterazioni visive o altro ancora).
Come curare il diabete?
Terapia insulinica per il diabete di tipo 1
Sono iniezioni sottocutanee che abbinate ad un corretto stile di vita, conferiscono alla maggior parte dei pazienti una vita normale e aiutano a prevenire l’insorgenza delle complicazioni a lungo termine della malattia.
Terapie per il diabete tipo 2
Il diabete tipo 2 prevede differenti trattamenti rispetto alla terapia insulinica.
Non è ancora presente un farmaco valido per tutti i pazienti che presentano il diabete tipo 2. In questo caso è necessario per ogni singolo paziente, strutturare una terapia individuale in rapporto al differente stato clinico e alle diverse caratteristiche personali. Dei pazienti affetti da diabete tipo 2, solamente il 10% mantiene un buon controllo della patologia metabolica in assenza di trattamento.
Come prevenire il diabete?
La metodologia per la prevenzione del diabete è possibile e anche molto semplice… Come?
Il segreto è seguire uno stile di vita sano. I soggetti a rischio, inoltre, dovrebbero tenere d’occhio l’eventuale insorgenza dei primi sintomi della malattia per evitare che venga diagnosticata troppo tardi.
Interventi per migliorare lo stile di vita, che includono attività fisica aerobica di moderata intensità della durata di 20-30 minuti al giorno o 150 minuti alla settimana e perdita di peso corporeo del 10%, riducono l’incidenza del diabete tipo 2 del 60%. Inoltre, la qualità, più che la quantità totale dei nutrienti, deve essere controllata.
Una dieta ricca di acidi grassi saturi (grassi animali) aumenta il rischio di sviluppare il diabete, mentre la parziale sostituzione di questi ultimi con acidi grassi insaturi lo riduce (i cosiddetti omega 3).
Uno screening, volto ad identificare la patologia anche nei soggetti asintomatici, viene in genere raccomandato a tutta la popolazione, trattandosi di un semplice esame del sangue (glicemia a digiuno).
Esistono tuttavia soggetti maggiormente a rischio, i quali devono mantenere sotto costante controllo il valore della glicemia.
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