Patologie del piede: come trattarle?
Che cosa sono
Le patologie del piede sono numerose e possono variare da condizioni comuni e relativamente minori a problemi più gravi che richiedono interventi medici o chirurgici. Talvolta, alcune patologie del piede, se non trattate per tempo, possono portare ad ulteriori problematiche, fino a richiederne l’intervento chirurgico. L’obiettivo dell’intervento è alleviare il dolore e correggere le deformità, in modo tale da ripristinare la corretta biomeccanica del piede.
Tecniche di trattamento
Ci sono oltre 100 tecniche di trattamento, raggruppabili in 4 tipologie d’intervento:
- Open ( a cielo aperto)
- Mini-invasive con mezzi di sintesi (viti, chiodi, fili)
- Miste tra open e mini-invasive
- Percutanee senza mezzi di sintesi
In particolare, dell’ultimo gruppo fa parte la tecnica PBS. Questa tecnica si esegue in anestesia locale, utilizzando mini frese che permettono di correggere le deformità agendo sull’osso. Queste mini frese sono guidate da un apparecchio apposito detto fluoroscopio.
La tecnica PBS prevede mini tagli dell’osso, interventi su tessuti molli attraverso incisioni che riducono le complicanze legate alla cicatrice chirurgica. A fine intervento è previsto un bendaggio e l’utilizzo di una scarpa dedicata. I vantaggi di questa tecnica consistono in un rapido recupero ed una bassa incidenza di complicanze.
Patologie più comuni
Le patologie del piede più comuni sono:
- Alluce Valgo: una patologia del piede che colpisce soprattutto le donne ed è dovuto ad ereditarietà familiare, con l’influenza di un frequente uso di scarpe inadeguate, oppure è legata ad altre patologie che causano alterazioni strutturali del piede. La deviazione dell’alluce verso le altre dita, formando una protuberanza ossea che, se compressa, causa dolore. L’Alluce Valgo è da trattare il prima possibile. La terapia conservativa prevede l’uso di tutori, plantari e/o farmaci, scarpe comode. In caso in cui questo tipo di terapia non porta più benefici, è consigliato intervenire con la chirurgia
- Alluce Rigido: interessa l’articolazione metatarso-falangea del primo dito del piede, il quale avrà difficoltà ad estendersi e flettersi. É una patologia degenerativa ed è comune soprattutto negli uomini tra i 30 e i 60 anni
- Metatarsalgie: caratterizzate da un senso di dolore nella parte anteriore del piede, la terapia conservativa prevede alcuni accorgimenti (farmaci antinfiammatori o antidolorifici, tenere a riposo il piede, applicare la borsa del ghiaccio, tenere l’arto sollevato, utilizzare scarpe adeguate)
- Dita a Martello: presenta un’iperestensione della prima falange e un’iperflessione della seconda. Se non trattata per tempo, il dito può peggiorare e irrigidirsi
- 5° Dito Varo: è caratterizzato dalla deviazione del quinto dito verso le altre dita e dalla prominenza ossea della testa del quinto metatarso. Può essere causato da condizioni ereditarie, da una malattia reumatica o neurologica ed è influenzato dall’utilizzo di scarpe a punta stretta. Il trattamento conservativo prevede l’utilizzo di dispositivi di riallineamento del dito.
- Fascite Plantare: indica un ispessimento dell’aponeurosi plantare in corrispondenza della sua inserzione nella parte inferiore del calcagno. La terapia conservativa prevede esercizi di stretching, l’uso di tutori o eventuali infiltrazioni di cortisone.
- Malattia di Haglund: è una patologia calcaneare posteriore che si presenta con una prominenza ossea dell’angolo postero-superiore del calcagno. Il trattamento conservativo può prevedere il riposo articolare e meccanico, cicli di Fisioterapia e antinfiammatori locali.